A parlare è Salvatore Torino (nella foto), alias “’o cassusaro”. L’ex boss del rione Sanità in un verbale del 24 aprile scorso ha raccontato agli inquirenti della Dda i suoi passati criminali. Le sue dichiarazioni sono state inserite nel decreto di fermo che ha portato all’arresto di Mariano Mirante e di Gennaro Galeota. Racconta della sua affiliazione al clan Lo Russo e dalla sua dipartita alla Sanità. Ecco cosa spiega nello specifico. «Il mio ingresso nel clan Lo Russo si deve ai contatti che avevo con Lo Russo Domenico che abitava vicino a me a Marianella. Nel clan Lo Russo sono rimasto fino alla scissione avvenuta nel 1999 e mi sono occupato, quale affiliato, di tutte le attività criminali che si svolgevano, soprattutto omicidi e droga. Lei mi chiede quali sono i motivi che hanno determinato la scissione dal clan Lo Russo e io rispondo che il giorno prima dell’arresto in Spagna di Giuseppe Lo Russo che era latitante lui ci aveva indicato quali referenti nel clan e persone che avrebbero dovuto curare i suoi interessi e proseguire nella sua linea criminale. Quando parlo di noi mi riferisco a me, Ettore Sabatino, Spina Francesco, a Peppe “’o biondo”. Tuttavia Antonio Lo Russo, figlio di Giuseppe, voleva fare lui il capo e per questo stavano nascendo contrasti, soprattutto legati alla spartizione dei proventi illeciti. Arrivò anche a schiaffeggiare Francuccio, figlio di Ettore Sabatino, cosa che provocò la reazione del padre disposto a questo punto ad imbracciare le armi. Prima della vera e propria scissione con il nostro allontanamento da Secondigliano vi fu un po’ di freddezza con i Lo Russo, preparatorio della scissione».Chiedo scusa se per un pò non ho scritto, ho avuto dei piccoli problemi, ma ho conservato tutti gli articoli ed in pochi giorni il sito sarà di nuovo completo. Aiutatemi ogni giorno, inviate le vostre opinioni, i vostri pensieri, anche in modo anonimo se volete, per me è molto importante, scrivete e commentate cronachedicamorra@libero.it
domenica 5 ottobre 2008
Salvatore Torino era pronto a fare la guerra al clan dei Capitoni.
A parlare è Salvatore Torino (nella foto), alias “’o cassusaro”. L’ex boss del rione Sanità in un verbale del 24 aprile scorso ha raccontato agli inquirenti della Dda i suoi passati criminali. Le sue dichiarazioni sono state inserite nel decreto di fermo che ha portato all’arresto di Mariano Mirante e di Gennaro Galeota. Racconta della sua affiliazione al clan Lo Russo e dalla sua dipartita alla Sanità. Ecco cosa spiega nello specifico. «Il mio ingresso nel clan Lo Russo si deve ai contatti che avevo con Lo Russo Domenico che abitava vicino a me a Marianella. Nel clan Lo Russo sono rimasto fino alla scissione avvenuta nel 1999 e mi sono occupato, quale affiliato, di tutte le attività criminali che si svolgevano, soprattutto omicidi e droga. Lei mi chiede quali sono i motivi che hanno determinato la scissione dal clan Lo Russo e io rispondo che il giorno prima dell’arresto in Spagna di Giuseppe Lo Russo che era latitante lui ci aveva indicato quali referenti nel clan e persone che avrebbero dovuto curare i suoi interessi e proseguire nella sua linea criminale. Quando parlo di noi mi riferisco a me, Ettore Sabatino, Spina Francesco, a Peppe “’o biondo”. Tuttavia Antonio Lo Russo, figlio di Giuseppe, voleva fare lui il capo e per questo stavano nascendo contrasti, soprattutto legati alla spartizione dei proventi illeciti. Arrivò anche a schiaffeggiare Francuccio, figlio di Ettore Sabatino, cosa che provocò la reazione del padre disposto a questo punto ad imbracciare le armi. Prima della vera e propria scissione con il nostro allontanamento da Secondigliano vi fu un po’ di freddezza con i Lo Russo, preparatorio della scissione».
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