sabato 14 giugno 2008
Mariano La Peruta punito dai Di Lauro
Mariano La Peruta, 52enne del rione Don Guanella è stato freddato dai sicari mentre era alla giuda della sua Bmw. L'episodio è avvenuto Giovadì 12 Giugno verso le ore 12:00 in via Miano. Negli ultimi tempi, era noto alle forze dell'ordine come trafficante di droga, con intensi rapporti con gli "scissionisti" dei Lo Russo. Secondo una prima ricostruzione fatta dagli inquirenti, in Via Miano avrebbero agito in due a bordo di una moto. Dopo aver intercettato l'auto della vittima, i sicari lo avrebbero seguito per un tratto di strada e sarebbero entrati in azione approfittando del traffico costituito da una lunga fila di macchine che procedevano lentamente. Per la coppia di assassini non ci sarebbe stata alcuna difficoltà a pedinare, raggiungere ed affiancare il pregiudicato e consumare la spedizione di morte sotto gli occhi atterriti di non pochi automobilisti, ma, nonostante ciò, le forze dell'ordine non hanno potuto usufruire di alcuna testimonianza che potesse fornire utili indizi per avviare la ricerca dei killer. Il motivo dell'assassinio sembra non destare dubbi: una vendetta. Stava con i Di Lauro ed era passato con gli scissionisti. Era tornato da qualche giorno dalla Spagna, dove aveva trascorso gli ultimi otto anni, per conoscere il nipotino appena nato. Secondo gli inquirenti, i Di Lauro, spalleggiati da un altro clan, l'attendevano al varco e nonostante il trascorrere del tempo gli hanno teso l'agguato rivelatosi fatale. Si cercano, ora, eventuali legami con l'assassinio di Pasquale Salomone, legato ai Licciardi prima di passare anch'egli tra le fila degli Amato-Pagano. Per gli investigatori, La Peruta è stato ucciso per un colpo di coda della faida. La nuova fase della guerra tra i Di Lauro e gli Amato-Pagano. La novità sostanziale è che i Di Lauro avrebbero stretto nuovi patti per combattere gli odiato rivali. Il 52enne era tornato a Napoli da appena qualche giorno per conoscere il bimbo partorito dalla figlia. Il suo nome venne fatto per l'ultima volta a Napoli Nord nel 2000, per il suo rapporto con il clan dei "capitoni", i Lo Russo di Miano, rapporti vecchi che nulla c'entrano con l'omicidio. L'uomo compare anche in un'inchiesta per rapine nel centro e nel nord Italia del 2003. Un bel giorno, però, fa i bagagli e se ne va in Spagna con la sua famiglia, da uomo libero. Gli investigatori aggiungono, alle loro informazioni anche alcune deduzioni. Spagna come rifugio prediletto del clan degli "scissionisti" a partire dal loro capo Raffaele Amato. Spagna, terra da cui gestire l'affare droga di Secondigliano, ma anche punti di incontro con altri clan, come i Mazzarella. Gli inquirenti battono queste ed altre piste per capire il vero motivo della condanna a morte di Mariano La Peruta.
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