È inserito nell’elenco dei superlatitanti ed è l’unico ad essere rimasto in libertà, sfuggito a tutti i blitz che lo hanno inseguito. Marco Di Lauro (nella foto) mantiene le redini del clan e tesse alleanze che potranno servire alla cosca quando usciranno i suoi fratelli e quando lui non potrà più gestire gli affari. Gli inquirenti e gli investigatori adesso gli danno la caccia ed hanno mobilitato i migliori “007“, gli stessi che nel giro di pochi mesi hanno arresti Vincenzo Licciardi, Eduardo Contini e Patrizio Bosti i tre capi incontrastati dell’Alleanza di Secondigliano che controllavano gli affari milionari della supercosca. Secondo le ultime informative Marco Di Lauro non dovrebbe essere nascosto lontano di casa. Così come non lo erano i fratelli e il padre. Paolo Di Lauro fu infatti arrestato nel suo quartiere, non lontano dal rione dei Fiori dove per anni ha gestito incontrastato gli affari della cosca. Non era lontano neanche Cosimo. Era in alcune palazzine del Terzo Mondo dove fu ammanettato nel gennaio del 2005. Fu intercettato grazie agli impulsi del suo telefono cellulare che raramente restava accesso per più di qualche minuto. Vincenzo fu arresto a Casalnuovo nel 2007. Si nascondeva con la famiglia a poiché decine di chilometri dalla sua Secondigliano. Nunzio invece era in una palazzina in provincia di Castelvolturno. Quando i carabinieri entrarono per perquisirlo aveva il figlio neonato tra le braccia che piangeva a singhiozzi. Ciro e Salvatore furono arrestati rispettivamente nei blitz del 2004 e del 2005 e sono gli unici a non essere reclusi al 41bis.
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