Luciano Mazzarella aveva promesso che sarebbe rimasto fino a Ferragosto ed ha mantenuto fede alla parola data quando è stato fermato dalle forze dell’ordine. Ieri mattina è caduto nuovamente nella rete dei controlli predisposti dal comando compagnia carabinieri guidati dal maggiore Luigi Mauro. Gli uomini del nucleo operativo hanno beccato il figlio di “’o scellone” in via Venanzio Marone, in una abitazione, in compagnia del genero Angelo Marmolino, detto “mezalengua”. Entrambi sono stati prelevati e condotti in caserma e denunciati all’autorità giudiziaria essendo entrambi già provvisti di foglio di via obbligatorio emesso nei loro confronti l’estate scorsa. Contravventori al divieto di rimettere piede sull’isola d’Ischia per tre anni. Ma se per Marmolino è stato l’esordio, per Mazzarella è diventata ormai un’abitudine trovarsi denunciato alla Procura della Repubblica. Un esposto al giorno fino a quando non avrà deciso di allontanarsi spontaneamente dall’isola d’Ischia. La sua intenzione, però, è di rimanere fino a Ferragosto e non si schioda dal porto di Ischia, ove è ancorato il suo motoscafo “Luciano e Anna” e con un cerchio al cui interno è riportato “Noi”. Per l’attracco del potente natante nel frattempo la polizia di Stato ha provveduto a denunciare e a sanzionare il titolare della società di ormeggio dove è attraccato il natante di Mazzarella, per aver evaso la disposizione del Ministero dell’Economia che obbliga di riportare tutti i natanti che attraccano, i giorni di permanenza e il relativo incasso. Mazzarella ha quindi lanciato il guanto della sfida, ha detto che sarebbe rimasto per un certo periodo ed ha tenuto fede alla parola data, ma al tempo stesso le forze dell’ordine che di continuo lo fermano e lo denunciano, non possono far nulla per far rispettare il divieto di rimanere sull’isola d’Ischia come il provvedimento del questore impone. Tutt’al più potranno, quando arriverà il momento, dichiarare dinanzi al Tribunale che Mazzarella più volte era stato fermato, perché questa è la fine che il figlio di “’o scellone” sarà costretto a fare al massimo tra un anno, quando tutte queste denunce finiranno al vaglio del giudice monocratico della sezione distaccata di Ischia per violazione alla legge sulle misure di prevenzione e per aver violato l’articolo 2 della norma 1423 del 1952 che consente al Questore o a un suo delegato di allontanare quelle persone ritenute pericolose per la sicurezza e l’ordine pubblico. Rischia per queste “leggerezze” da uno a sei mesi di reclusione e accumulate le varie denunce, c’è il rischio che Luciano Mazzarella debba raccogliere delle pesanti condanne, dato che i giudici della sezione distaccata di Ischia non sono affatto benevoli nei confronti di chi viola tale disposizione. Alcuni pregiudicati sono finiti in galera proprio perché non hanno rispettato l’ordine di espulsione e sono ritornati più volte sull'isola di Ischia.
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