martedì 22 luglio 2008

Muore anche Vincenzo Valentini, il 22enne che era con Vincenzo Sinno a Caivano

È morto ieri mattina alle 5,20 nel centro rianimazione dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno dopo tre giorni di agonia. Vincenzo Valentino, 22 anni. Il giovane ha avuto la sfortuna di trovarsi in auto con il boss Vincenzo Sinno al Parco Verde. Sulla testa del ras, che era uscito dal carcere da circa un mese e stava riorganizzando i suoi affare al Parco Verde, pesava una condanna di morte da parte dei clan avversari. Una raffica di proiettili si è abattuta sui due, massacrando Sinno e ferendo in maniera gravissima il 22enne. Valentino, incensurato, era residente a Caivano sulla Circumvallazione Ovest, nel rione Iacp. Il magistrato ha disposto sul corpo del giovane l’autopsia, che aiuterà gli inquirenti a capire meglio le esatte dinamiche dell’agguato. Intanto, il corpo del ras Sinno sarà consegnato oggi alla famiglia. Il questore ha vietato, per motivi di sicurezza, i funerali. Per questo la salma verrà benedetta prima di essere poi tumulata nel cimitero. È ancora caccia aperta ai killer. Perquisizioni ed uno stube ad alcuni pregiudicati del Parco Verde per risalire al commando di fuoco. Sinno, 39 anni, pregiudicato per reati di estorsione e droga, era ritenuto in passato vicino al clan Pezzella era stramazzato al suolo dopo aver aperto la portiera della fiammante fiat punto su cui era salito da poco. L'uomo era fuori dai giri da circa dieci anni da quando era stato chiuso in cella per un cumulo di pene. La sua uscita lo ha visto finire nel mirino della malavita locale. A pagare per essersi trovato in sua compagnia il giovane incensurato che ora lotta in un letto di ospedale dopo essere rimasto crivellato da numerosi colpi di pistola. Due colpi ad un gomito con fori di entrata ed uscita, un proiettile al torace alto. Uno alla nuca, probabilmente quando nel tentativo di fuga a piedi il giovane si è allontanato dal veicolo che guidava. I killer volevano finirlo ma probabilmente il timore di essere bloccati dall'imminente arrivo dei carabinieri li ha fatti desistere prima che il giovane spirasse. Valentino era stato soccorso dagli uomini del 118 e per quel proiettile alla testa è stata necessaria una delicatissima operazione che ora lo vede in rianimazione presso l'ospedale San Giovanni Di Dio e Ruggi d'Aragona. Il giovane era stato trasferito qui dopo essere giunto in gravissime condizioni presso il più vicino nosocomio frattese. Le sue condizioni rimangono gravi ma sono stazionarie. In tanto le indagini serrate dei carabinieri della Compagnia di Casoria procedono senza sosta. In queste ore sono stati ascoltati i parenti della vittima che hanno ricostruito dinnanzi agli inquirenti nei dettagli l'ultimo mese del pregiudicato che era uscito di carcere dopo una condanna di dieci anni. Nell'immediato sono state effettuate perquisizioni presso alcune abitazioni di pregiudicati ed è stato fatto uno stube, per il cui risultato si dovrà attendere. Si cercano elementi chiave che possano ricondurre al commando. Nel mirino anche le armi che hanno fatto fuoco esplodendo circa una quarantina di colpi. Sarebbero quattro una sette e settantacinque, una calibro trentotto, una 9 per per 21 ed un kalashnikov. Altrettanto quattro potrebbero essere i killer spietati portatori di morte e di un messaggio di sangue. inquirenti non escludono alcuna pista per risalire al movente dell'efferato omicidio.

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