giovedì 31 luglio 2008

Spari intimidatori nei quartieri per il controllo della droga

Prima una sparatoria in vico Madonnelle agli Spagnoli sui Quartieri, poi in via Nuova Pizzofalcone al Pallonetto Santa-Lucia. Un botta e risposta secondo gli investigatori, andato avanti nei giorni scorsi con colpi di pistola esplosi in aria per lanciare messaggi intimidatori collegabili a vecchie ruggini tra i clan Ricci (i “Fraulella” alleati dei Sarno di Ponticelli) ed Elia. L’ipotesi più accreditata dalla polizia è che da un omicidio avvenuto ad aprile dell’anno scorso, quello di Giuseppe Todisco, i contrasti si siano estesi ai confini di “competenza” per la gestione degli affari illeciti: droga, essenzialmente. Entrambe le sparatorie sono avvenute di notte. Nel corso della prima, sui Quartieri Spagnoli, gli autori del raid potrebbero avere utilizzato una pistola a tamburo in quanto non sono stati trovati bossoli; per la seconda invece, i segni erano ben visibili e la “scientifica” della questura ha compiuto sul posto una serie di rilievi. Gli attacchi intimidatori avrebbero origine addirittura dal delitto del 17 aprile 2007: allora, in vico Conte di Mola, a pochi passi da via Toledo, fu assassinato Todisco. Era in sella ad uno scooter guidato da un amico, che riuscì a mettersi in salvo. Indossava anche il casco e non immaginava di essere finito nel mirino dei killer. Così, appena sceso dal sellino, fu crivellato di pallottole: quattro, di grosso calibro. Due andarono a segno al "bersaglio grosso", alla schiena, e il terzo a una gamba prima del colpo di grazia alla nuca. Complessivamente il sicario esplose cinque delle sei pallottole calibro 38 special che aveva a disposizione nel revolver. Un complice, quello che guidava lo scooter, non sparò limitandosi a controllare che tutto filasse liscio. Poi per il commando fu facile dileguarsi nel dedalo di vicoli dei Quartieri Spagnoli. Sotto il piombo dei killer cadde Giuseppe Todisco, 35enne, meglio noto come "’o ciurillo", napoletano del Pallonetto di Santa Lucia, ritenuto affiliato al gruppo di malavita degli Elia. L'uomo era ritenuto uno "specialista" della rapine di Rolex, soprattutto in trasferta, ma aveva anche precedenti di polizia di droga. Sul luogo dell'agguato mortale, poco dopo le 17, arrivarono gli uomini delle Volanti dell'Upg, del commissariato Montecalvario e più tardi gli uomini della sezione Omicidi della Squadra Mobile.

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