martedì 29 luglio 2008

Preso a Casalnuovo il boss ex cutoliano Giuseppe Esposito

Arrestato, alle prime luci dell’alba del 23 Luglio, dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna, in esecuzione ad un provvedimento cautelare della DDA di Napoli, il potente padrino cutoliano Giuseppe Esposito alias “Pepp 'o Schizzo”, personaggio molto noto tra i “ponticellari” vicino ai Sarno. L’ordinanza cautelare disposta dalla Dda di Napoli è stata concretizzata sulla scorta delle dichiarazioni rese dai pentiti Paolo Di Grazia (marito della figlia dell’arrestato) e successivamente confermate dal collaboratore Giovanni Messina, personaggio emergente della mala acerrana, che aveva dato vita ad un cartello criminale, operante tra Casalnuovo, Acerra, Caivano e la stessa Carinaro, in provincia di Caserta. Giuseppe Esposito, 49 anni, pluripregiudicato, meglio noto come “Pepp 'o Schizzo”, che per anni è stato ritenuto elemento di punta del sodalizio criminale capeggiato dal boss della Nco, Raffaele Cutolo, da tempo si era trasferito a Casalnuovo, dove per qualche tempo si era anche trasferita la figlia che aveva sposato il collaboratore Paolo Di Grazia. L’uomo, tornato libero dopo una lunga detenzione, aveva da qualche tempo iniziato ad occuparsi di ristorazione, partecipando alla gestione familiare di un noto “ristorante” ubicato lunga la centralissima via Benevento (che congiunge Acerra a Casalnuovo), che risulterebbe essere intestata ad una congiunta. Quando i carabinieri si sono presentati sull’uscio dell’abitazione, il 49enne non ha opposto alcuna resistenza, invitando i suoi familiari a mantenere un atteggiamento “rispettoso” del lavoro dei carabinieri. Insomma un atteggiamento tipico di un “uomo di rispetto” d’altri tempi. Secondo il capo d’accusa contestato all’indagato (sulla scorta delle dichiarazioni rese da Paolo di Grazia e Giovanni Messina), Giuseppe Esposito avrebbe avuto un ruolo di prim’ordine nell’omicidio di Salvatore Gaglione, commesso a Carinaro il 12 aprile del 1996, per il quale avrebbero avuto un ruolo, oltre ai due “eccellenti” pentiti (Messina e Paolo Di Grazia), anche Riccardo Di Grazia (anch’egli collaboratore di giustizia), Salvatore Belforte, Modestino Cirella e Cuono Piccolo, già tutti indagati per questo procedimento penale, che ha visto il proprio avvio nel 2004, facendo scaturire tutta una serie di ordinanze cautelari in carcere che hanno colpito personaggi di grosso spessore criminale, non solo della mala napoletana ma anche di quella casertana. Resta chiaro che nel corso delle prossime ore, dinanzi alle contestazioni del giudice delle indagini preliminari che ha firmato il provvedimento cautelaivo, l’indagato (il cui nome era stato sempre marginale all’inchiesta) potrebbe avvalersi della facolta di non rispondere, anche per permettere al suo legale di fiducia di prendere correttamente visione di tutte le dichiarazioni rese dai due “pentiti”, che con i loro racconti hanno falcidiato un intero cartello criminale, che partendo da Carinaro (facendo capo ai Di Grazia) e passando per Acerra (guidata da Mario De Sena, Messina,ecc ), Caivano (Castaldo – alias O Farano), Casalnuovo (Gallucci- Piscopo), Volla ed infine “Ponticelli” (Sarno), aveva dato vita a quella che era già stava battezzata “La nuova camorra Organizzata 2”. Organizzazione che vedeva tra i principali partecipi i vecchi e nostalgici cutoliani, sempre affascinati dalle gesta del mitico “Professore” di vesuviano. Tornando alla fase investigativa, che sembra comunque inestinguibile, è chiaro che le dichiarazioni rese già nei mesi passati da Giovanni Messina (che tra l’altro si è autoaccusato dell’omicidio eccellente di Raffaele D’Urso Caterino - genero del boss Cuono Crimaldi alias “Cuniello 'e Capasso), sommate a quelle già rese dai due fratelli Di Grazia e dal fedelissimo Francesco Paccone (alcune delle quali ancora segregate), stanno rendendo sonni inquieti a decine di personaggi, molti dei quali, citati nei verbali d’interrogatorio, ma per i quali comunque non poteva essere emessa alcuna misura detentiva. In ogni modo, l’arresto di “Pepp o Schizzo, lascia presagire l’avvio di una nuova stagione di “pentimenti”, anche se sembra abbastanza chiaro che qualcuno di questi pentimenti sono da considerarsi “pentimenti ad orologeria”, buoni per ogni stagione.

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